Il freddo che cura

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La terapia del freddo post trauma

Ci siamo passati tutti: una distorsione alla caviglia, una brutta caduta da piccoli, leggere contusioni dopo una giornata al parco con gli amici.

Abbiamo imparato che per ogni urto che abbiamo fatto prendere al nostro corpo, il rimedio era sempre lo stesso: un pacco di ghiaccio.

In caso di contusione, è consigliata l’applicazione di ghiaccio per 10 – 15 minuti, per 3-4 serie: il freddo aiuta a contrastare i vasi danneggiati, bloccando un possibile sanguinamento, riducendo il gonfiore.

La sensazione è quella di una breve anestetizzazione, che tutti abbiamo provato: generalmente il freddo è molto utile nelle fasi acute, immediate dopo un trauma. Diminuisce l’afflusso di sangue, rallenta il metabolismo dei tessuti e anestetizza in maniera locale e naturale.

terapia del freddo

Il Freddo: un rimedio antichissimo

Ed ecco che sorge la domanda: come mai al giorno d’oggi tutti diamo per scontato questo rimedio come la cosa più efficace da fare dopo un trauma? Forse perché ce lo consiglia la mamma?

Circa duemila anni fa, i Romani applicavano già quotidianamente la terapia caldo – freddo contro il dolore: immergevano il corpo in acqua fredda; o utilizzavano pezzi di ghiaccio; successivamente applicavano delle pietre calde sulla parte lesa.

Per far questo costruirono le terme, famose in tutto il mondo, di cui ancora oggi si trova traccia nel nostro paese. E non solo: l’origine dei frigoriferi si deve proprio a loro; i quali inventarono degli speciali magazzini creati nelle buche delle montagne per conservare tutto l’anno la neve da trasformare in ghiaccio.

Dunque, la terapia del freddo è davvero antichissima: e certamente non ha ridotto la sua efficacia nel tempo.

Quando usarlo, come applicarlo

Il freddo va ad agire, con una azione vasocostrittrice, sulla parte infiammata che inevitabilmente genera calore.

Applicando indirettamente sulla pelle – possibilmente sopra un panno bagnato o un bendaggio – riesce ad abbassare la temperatura corporea fino a 2 cm di profondità.

Per il recupero della fatica, nei paesi nordici gli sportivi entrano in saune di aria secca per immergersi successivamente in speciali vasche di acqua gelida.

Solitamente, l’applicazione del ghiaccio è consigliata nei primi due giorni post infortunio.

i traumi più comuni a cui porre rimedio con il freddo sono:

  • strappo muscolare
  • tendinite lieve o acuta
  • contusione 
  • distorsione

A seconda della parte del corpo lesa e dall’entità della caduta, i traumi possono essere suddivisi in: contusivi, distorsivi, muscolari. 

trauma contusivo: in poche parole, il classico livido. Si produce localmente un piccolo edema che provoca gonfiore, che in pochi giorni diminuirà cambiando colore.

trauma distorsivo: può essere di lieve o grave entità. Per i corridori sono frequenti le distorsioni alla caviglia o alle ginocchia, con conseguente gonfiore e dolore localizzato. Spesso, se ignorato, può causare lesioni agli arti inferiori o alle capsule articolari.

trauma muscolare: un brusco movimento può danneggiare i nostri tessuti muscolari, che lavorano bene se tenuti al caldo e sollecitati in modo graduale. I muscoli sono preparati a far fronte a contrazioni e allungamenti, ma non a movimenti di ipertensione improvvisa, e dunque sono facilmente soggetti a stiramenti.

Ciascuna tipologia presenta caratteristiche differenti e quindi necessita di approcci e rimedi diversi, ma per ognuna di esse la terapia del freddo è il primo trattamento consigliato.

Freddo, Ghiaccio e… Crioterapia 

Per crioterapia si intende un tipo di terapia fisica che utilizza l’azione del freddo: la temperatura cutanea e dei tessuti sottostanti  diminuisce, permettendo la formazione di un potente effetto analgesico ed antinfiammatorio.

Dunque, una vera e propria anestesia  temporanea della parte sottoposta al trattamento (muscolo , tendine o articolazione).

La bassa temperatura, e la velocità d’azione del trattamento, aiutano nella rigenerazione dei tessuti e nel benessere – sia fisico che estetico – del nostro corpo.

I risultati dipendono chiaramente dal metodo usato , dalla temperatura di partenza  e di permanenza sulla pelle, ma soprattutto dallo spessore del grasso sottocutaneo: cambia da persona a persona.

Nel tessuto muscolare la temperatura può essere ridotta fino a 4 cm in profondità , in quanto il muscolo è un tessuto che contiene acqua, rendendosi così un eccellente conduttore di freddo.

Le sedute di trattamento sono consigliate per sportivi e non, in quanto il benessere rigenerante è garantito per ogni tipo di fisionomia corporea. I risultati sono garantiti, con più trattamenti consecutivi, dal centro Crioteraphy del dr Luca Aiazzi, in Viale Guglielmo Marconi 14, Prato.

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